Description:
Steve Sylvester - Mad Messiah
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Steve Sylvester, pseudonimo di Stefano Silvestri nato a Pesaro, il 28 agosto 1960, è un cantante italiano, fondatore del gruppo metal Death SS, del quale è rimasto, dopo esser tornato nella band nel 1987, l'unico membro stabile della formazione.
La band Death SS viene da lui fondata nel 1977 insieme all'amico Paul Chain. Nella formazione storica, attiva fra il 1977 e il 1982, figuravano anche il chitarrista ritmico Claud Galley (poi passato al basso), il bassista Danny Hughes e il batterista Tommy Chaste.
Nel 1982 esce dalla band, ma i Death SS continueranno la loro attività con il cantante Sanctis Ghoram e il progetto si spegnerà nell'arco di un paio d'anni, abbandonando poi il nome Death SS ma trasformandosi nel Paul Chain Violet Theatre.
Nel 1988 Sylvester decide di riformare il gruppo con nuovi musicisti, riproponendo nei primi lavori quasi soltanto i pezzi scritti col chitarrista Paul Chain.
È così a partire da quell'anno, con l'album In Death of Steve Sylvester, che inizia la carriera discografica vera e propria del gruppo (prima esistevano demo-tape artigianali e una raccolta di brani delle origini pubblicata da Chain dopo lo scioglimento, The Story of Death SS 1977-1984).
Nel 1992, per un breve periodo, la band cambia nome in "Sylvester's Death" per motivi commerciali con il mercato europeo, soprattutto in Germania dove i lavori della band trovavano difficoltà ad essere distribuiti nei negozi a causa della doppia S del logo, ritenuta erroneamente un richiamo a ideali filo-nazisti (fatto sempre negato dal gruppo, che infatti non ha mai trattato tematiche politiche).
Durante gli anni '90 Sylvester decide di intraprendere una carriera solista parallela al suo gruppo principale, coinvolgendo membri della prima formazione del periodo 1977-82 e molti altri musicisti del panorama underground.
I Death SS ritornano quindi nel 1997 con rinnovata ispirazione e di disco in disco evolveranno sempre il loro sound, merito anche dei musicisti che Sylvester assume via via nel gruppo per dare forma alle sue idee. Nonostante gli sforzi, la scarsa distribuzione della casa discografica non conferisce una vasta diffusione degli album della band e nel 2007 è Sylvester stesso a definire chiusa l'attività discografica del suo gruppo, ma dichiara di essere sempre pronto a riproporlo al momento opportuno e con la giusta ispirazione (difatti sono numerose le apparizioni live e la partecipazione all'episodio dal titolo 666 della fiction della RAI L'ispettore Coliandro, con Steve anche in veste di attore).
Sempre come attore partecipa da co-protagonista nel film Precognizioni e fa un cameo nel nuovo zombie-movie prodotto da Uwe Boll Eaters.
Accantonato momentaneamente il progetto Death SS, Steve si cimenta nella realizzazione di alcuni lungometraggi horror e ritorna musicalmente nel 2010 con ben due nuove band dal genere diverso: il gruppo rock dalle sonorità molto dark-wave Opus Dei (per problemi di censura subito ribattezzati W.O.G.U.E. ovvero Work Of God United Entertainment) e i Sancta Sanctorum che propongono invece un doom molto cupo e claustrofobico, psichedelico e tenebroso.
A novembre 2011 esce la sua biografia ufficiale, scritta a quattro mani con il giornalista musicale Gianni Della Cioppa.
Nel frattempo si dedica a varie collaborazioni prestando la sua voce sia in produzioni italiane, come l'ultimo album dei Witche's Brew, sia all'estero con la formazione di Houston dei Ripper.
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Info:
Nazionalità: Italia
Genere: Heavy metal, Speed metal, Doom metal, Industrial metal, Hard rock
Periodo di attività musicale: 1977 – in attività
Info Album "Mad Messiah":
Anno: 1998
Durata: 42:29 Minuti
Etichetta Discografica: Lucifer Rising
Formato: Mp3
Velocità in bit: 128 kbps
Recensione:Nel mentre degli affannati e tormentati anni d’attività con i Death SS, Steve Sylvester sentì la necessità di cimentarsi in qualcosa di musicalmente alieno, rispetto la sua band d’origine, ergo, concepì a suo nome, due LP, un EP e un mini-Cd, che godono tutt’oggi di un gran rispetto, in termini di critica musicale.
La prima parte, della sua esigua epopea solista, fu contrassegnata dal lavoro a titolo "Free Man", del 1993 (purtroppo mai ristampato), cui seguì un tour promozionale, esteso nel corso del 1994, coadiuvato, alla chitarra e all’organo, dall’antico compagno Paul Chain, evento che presagì speranze di una reniun dei primi Death SS, tuttavia, il tutto si concluse con un nulla di fatto, dato le prevedibili querelle tra i due primi attori. Detti problemi interruppero la lavorazione, in sede di definizione, della seconda opera solista di Steve, ritardata per altro da una rinnovata e intensa attività, in studio e live, dei rinati Death SS. Solo nel 1998 ebbe luce "Mad Messiah", opera che a oggi rimane la seconda e ultima prova in solo del vocalist fiorentino.
Se il precedente e primo esperimento da solista riportava la materia musicale alle origini del protagonista, in specie, a un hard-rock dove partiture seventies e proto-doom, quantunque, si manifestavano, ma che a volte si risolvevano in arrangiamenti semplicistici; è in "Mad Messiah", che il sound si fa maturo, composito e dedito a trame musicali di notevole spessore, pur rimanendo ancorato a una parabola inscritta in un linguaggio totalmente hard-rock.
In "Mad Messiah" l’opener è affidata a "Sons of War", brano dal chiaro accento sabbathiano, in cui Steve declama e condivide con noi, con tono di denuncia, gli orrori perpetrati dai conflitti armati. Si prosegue con "Dying World", cover dei misconosciuti Necronomicom, partitura complessa, costituita dall’alternanza di chitarra acustica, esibizioni tastieristiche ed evocativi riff di chitarra elettrica, il tutto articolato in un modus operandi, che deve tutto ai settanta. "The Shape of Things to Come", è anch’essa una cover, ma quest’ultima estrapolata dalla colonna audio di Wild in the Street, film del 1968, brano dedito a un canonico rock senza fronzoli. Nell’omonima "Mad Messiah", un introduzione affidata a una voce narrante, che oralmente recita le follie di un pazzo predicatore, apre a un brano dove un hard-doom made in Birmingham, ne fa da padrone. "Love has Torn me Apart", è un pregiatissimo, quanto diretto, brano rock dall’ottima articolazione percussiva. "Ancient Dreams" contempla in se, doom, claustrofobia sonora, meditazione e una delicata quanto sofferta contemplazione, elementi che amalgamati assieme, danno corpo a una delle vette artistiche di questo lavoro. "Armageddon Days" e "Heaven on their Minds", (quest’ultimo brano già presente nel musical Jesus Christ Superstar), rafforzano la componente rock anni ’70 diffusa a piene mani in tutta l’opera; questo ci fa carpire il profondo interesse e amore che Steve nutre per quei fervidi anni musicali. La conclusiva "Speed of Life" è un lungo brano hard-rock a sfumature doom, che chiude, in un crescendo esplosivo, un disco davvero eccezionale.
Che cosa aggiungere, "Mad Messiah" è un lavoro appassionante e coinvolgente, che ancora oggi non risulta per nulla obsoleto, ma che al contrario, brilla di luce propria, dimostrando quanto le doti di Sylvester siano eccelse, poiché, qualsivoglia materia egli tocchi, pur nell’eventuale citazione, riesca a sviscerare e trasudare se stesso, in qualunque schema artistico, rendendo esso stesso, quasi, come un proprio e autoctono linguaggio.
*Fonte: Web
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1. Sons of War
2. Dying World
3. The Shape of Things to Come
4. Mad Messiah
5. Love Has Thorn Me Apart
6. Ancient Dreams
7. Armageddon Days
8. Heaven on Their Minds
9. Speed of Life
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